Il progetto, sviluppato sul lago Ceresio vicino a Morcote, fa riferimento alla palafitta in quanto costruzione primitiva. Archetipo: infatti, questa non-abitazione è priva di finestre. Solo il pavimento possiede un punto d’accesso. La struttura non è fatta per essere abitata, un adulto è impossibilitato a entrarvi completamente. L’installazione permette allo spettatore, che indossa una sorta di casco, di ritrovare percezioni svanite e distanti. Le lamiere e il legno che la compongono, provenienti da antichi stabili, testimoniano il desiderio dell’artista di costituire una circolarità tra l’opera e il luogo.