In un'antica prigione, Miki Tallone mette in scena la rappresentazione di un processo mentale astratto. Una rete tridimensionale simile a una ragnatela traduce in immagine il contorto percorso del pensiero, che durante la prigionia prende direzioni inaspettate per poi rimbalzare ripetutamente su se stesso. Un percorso incessante, ossessivo, esasperato dall’oscurità della cella e dalla grottesca raffigurazione di un affresco popolare preesistente.