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tallone
 

Contestualmente alla prossima chiusura per ristrutturazione del Centro culturale e museo Elisarion, nella mostra monografica Luogo≥Codice Miki Tallone esplora l’oggetto architettonico Elisarion, articolando un percorso espositivo in costante dialogo con l’edificio e restituendo, al termine, un rinnovato Sanctuarium Artis Elisarion. Sempre muovendosi all’interno della cifra artistica che più le appartiene, Tallone attua una rigorosa indagine dello spazio culturale – inteso come catalizzatore di storie, immagini e suoni – come delle sue componenti, con la chiarezza formale e concettuale propria al suo linguaggio.

Per cominciare, guidata dagli scritti di Von Mayer, Miki Tallone ripercorre cifre e misure dell’edificio, interiorizzandone la particolare numerologia. 13 sono i gradini che portano al giardino. 4 sono i cuori.
8 sono le farfalle variopinte. Numerologia che le serve come base per creare una serie di manifesti – oscillanti tra segno grafico e messaggio cifrato, in sintonia con la denominazione Luogo≥Codice - poi affissi nella regione, prima azione artistica che apre il processo di consegna dell’Elisarion al suo territorio.

Tallone procede poi ad appropriarsi della struttura architettonica del Sanctuarium, spaziando essenzialmente su due assi paralleli. L’artista inizia col tornare alla sua storia e al suo concetto originario, tramite lo studio di foto d’epoca, come delle figure e degli scritti dei suoi creatori, Elisàr von Kupffer ed Eduard von Mayer. Due personalità che sono al centro di Illuminati, la prima cruciale azione di Tallone, che accende una luce nella torretta dell’Elisarion, un tempo fruibile e oggi non più accessibile, restituendo dimora e presenza ai due proprietari. Una presenza che, con chiara valenza simbolica, rimarrà accesa per tutto il tempo della ristrutturazione dell’edificio.

Al contempo, Miki Tallone s’inoltra in un personale processo di ricognizione e di ricontestualizzazione del Sanctuarium, osservandolo, misurandolo e perlustrandolo in ogni suo anfratto.

Avanzando da oscurità ctonie a vertici luminosi, sui passi delle aspirazioni clariste, Tallone interroga ombre silenti e luoghi sconosciuti, sintetizzando nel video Audire, realizzato in collaborazione con Giovanni Casari, un simbolico cammino di rinascita e ascensione.

All’interno di questo stesso processo, l’artista procede poi con l’astrarre l’oggetto architettonico, letteralmente decomponendo il corpo solido dell’edificio e isolandone i diversi elementi, quindi ricomponendoli attraverso una inedita tessitura di forme, volumi e materiali, nell’ambito di un personale e autonomo gesto artistico. Così, in Mind the Mind III gli elementi strutturali del tetto della rotonda vengono scomposti e smaterializzati, quindi richiamati, sfruttando sottili reminiscenze, sulle pareti di tutto il percorso espositivo e in dialogo con gli spazi e le opere, in particolare con l’installazione Monade, quasi un’isola sospesa nel tempo, un sottile intreccio di rimandi che riconduce ai creatori dell’Elisarion. Le forme si proiettano sottili e quindi risuonano vibranti tra segno e suono anche in Five Easy Pieces, muovendo lungo i righi concentrici di una serie di partiture costruite sul circolo delle quinte, che presto si frammentano e si scompongono. Si collocano poi sempre all’interno dello stesso processo di studio e appropriazione della forma le due sculture in rame Stadi di sviluppo I e II, dove nella prima le singole sagome si uniscono in una sorta di scala e si elevano – anche loro anelanti la luce? - per poi venire compresse e quindi sintetizzate nella seconda creazione. Le forme si fanno visione e suono, al termine, con l’installazione Piano preparato, materializzandosi in sottili e vibranti lastre di vetro che svettano sul pianoforte al centro del chiaro cosmo della rotonda: un ultimo astratto omaggio alla vocazione musicale dell’Elisarion, che pure risuona grazie al progetto musicale Three on Five ideato per Miki Tallone da Antonio Zitarelli. Una ultima azione di pura sensibilità dello spazio e della forma, che chiude un percorso di una innegabile coerenza e forza, e al contempo vibrante di una sensibilissima impronta personale.